All’ entusiasmo che accompagnò la costruzione del monumento non seguì lo stesso flusso di denaro, le offerte erano sempre molto esigue e Giorgio Montini dovette anticipare tremilacinquecento lire di tasca sua per poter continuare i lavori. Fu quindi costretto a lanciare altri appelli, ma dovette aspettare cinque anni dall’inaugurazione prima di riuscire a chiudere i conti in pareggio. Determinante fu l’aiuto delle parrocchie.
L’intera opera costò all’incirca venticinquemila lire, ventiduemila e ottocento furono spese nelle opere murarie; il resto negli arredi, nelle lapidi e nella propaganda.
Venne la Grande, drammatica, guerra. Lodovico partì per il fronte, Battista invece aveva manifestato il desiderio di fare il prete. Lo aveva maturato all’oratorio della Pace e nel collegio Arici, luoghi nei quali aveva stretto forti amicizie con sacerdoti di elevata statura spirituale e intellettuale come erano Ottorino Marcolini, Carlo Manziana, Paolo Caresana e Giulio Bevilacqua.