Paolo VI fu grande perché umile e umile perché grande. ( … ) Oggi noi benediciamo una statua a sua perenne memoria.
Qui, sulla cima del Monte Guglielmo, una montagna cara a lui e a molti altri e familiare a me sino dalla mia prima infanzia. Infatti essa si eleva, al di qua del lago, di fronte al mio paese natale. Al mattino, dunque, la vedevo inondata dal primo sole, nelle notti di plenilunio si stagliava nitida all’ orizzonte, nell’ estate la sua groppa uniforme appariva nuda e scura, mentre in inverno sovente si ammantava di neve. ( … )
Su questo monte, l’ 11 Settembre del 1983, da poco arrivato a Brescia, io ebbi la gioia di offrire l’Eucarestia alla presenza di quattromila giovani per celebrare l’Anno Santo. E fu proprio in occasione di un altro anno importante, quello che segnava il passaggio dall’ 800 al ‘900, che nacque l’idea della costruzione di questo Monumento al Redentore. Fu eretto qui, sulla cima di Castel Berti. Alla vigilia di un Giubileo, molto più importante di quello per l’inizio del secolo XX perché allaccia fra loro due millenni, l’edificio, già tempo fa restaurato per le ingiurie subite dalle intemperie, vede collocata accanto a sè una statua che ricorda la conclusione del primo anno centenario della nascita di Paolo VI e ventesimo anniversario della nomina di Giovanni Paolo II.
Quest’ opera splenderà nel sole del meriggio sfiderà le tempeste; da qui simbolicamente continuerà a parlare al mondo, richiamerà all’ amante della montagna che qui arriverà accaldato e felice, il cantico delle creature e il proclama delle Beatitudini. ( … )
Onore, pertanto, all’artista che ha dato figura e dignità al bronzo. Domenica 20 settembre mentre si allontanava dopo aver posato per una fotografia con lui e con il Comitato promotore della iniziativa, il Papa disse: “E’ bella”. Onore pure a questo gruppo di persone impersonano l’anima delle comunità del Sebino e della Valle Trompia.
Possa questa scultura, uscita dalla mente dalle mani di un uomo, tessere un discorso sempre più appassionato all’uomo che la osserva.
A tutti gli uomini egIi dice: “Andate avanti verso il 2000 valicando con fiducia incrollabile le asperità che la storia vi presenterà a perché essa è il campo sterminato nel quale lotta tra il bene e il male continuerà a combattere sino alla fine”.
Avanzate arditamente, guardando il cielo
mons. Bruno Foresti